SEMINARIO DI STUDI

Intorno alla Musica

Idee, libri, progetti di formazione

MILANO, 7 marzo 2015
Fondazione Pasquinelli – Corso Magenta 42

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Michel Imberty
Musica e metamorfosi del tempo

Anne-Marie Wille
In terapia psicomotoria la musica
non è una tappezzeria sonora

Carlo Delfrati
Maestri e temperamenti

Ciro Fiorentino
Ripensare l’apprendimento
strumentale di base
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 Moderatore: Antonella Caputo


Se la musica è un canale di comunicazione multidirezionale, condiviso e amplificato dai più svariati “moltiplicatori” socioculturali, allora il Seminario in programma a Milano sabato 7 marzo sembra volerlo percorrere in ogni suo senso.
L’incontro propone un percorso di lettura e interpretazione degli aspetti didattici, culturali e sociali dell’esperienza musicale contemporanea; una riflessione che ruota, appunto, intorno alla musica. “Intorno”: non prigioniera nell’angustia di un pensiero autoreferenziale e musicocentrico, ma libera di portarsi su posizioni e a distanze tali da guadagnare lo spazio necessario alla creazione di sempre nuove mappe progettuali.

Intorno alla musica è una proposta per indagare la dimensione musicale nei suoi molteplici piani disciplinari (pedagogico, artistico, psichico, neurofisiologico), secondo un’ottica sistemica che spazia dalla didattica alla psicoanalisi, dalla prospettiva storico-filosofica ai miti condivisi; fino alla sintesi applicativa dell’ambito socio-sanitario-educativo – con il focus sugli interventi terapeutici e sulle possibili strategie operative nel mondo della scuola.

Muovendosi lungo gli itinerari proposti dai relatori, il Seminario attraversa spazi ermeneutici diversi e ne misura le geometrie variabili, da quelle non euclidee della dimensione psichico-simbolica alle volumetrie fisiche del suono “incarnato” nei percorsi terapeutici; fino a raggiungere il luogo dove il “corpo” e lo “spirito” della musica sembrano ricostituirsi in unità: l’umanità del maestro.

Intorno alla musica: prospettive che convergono in una ricerca il cui fine non è quello di disegnare un cosmo di costellazioni attorno ad un centro “gerarchico”, ma di tessere una rete a partire da un’origine. Un’origine (la musica) che nel corso dell’indagine viene nuovamente – e magari più volte – raggiunta dai percorsi di ricerca che aveva essa stessa generato, come da traiettorie di ritorno: l’iniziale punto di partenza si muta così in crocevia di nuovi snodi, dismettendo il ruolo gerarchico per assumere quello di “nodo tra i nodi” di una rete in continua espansione.
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